Bene comune e misericordia in nome di San Castrese. Messaggio alla città.
Data:
11 Febbraio 2016
I sacerdoti di Marano di Napoli, in occasione della solenne memoria del martirio di San Castrese, indirizzano a tutti i maranesi una lettera aperta su misericordia e bene comune.
Carissimi Maranesi,
in questo anno speciale dedicato alla misericordia, nella festa di San Castrese, nostro santo patrono, vorremmo rivolgervi un messaggio di speranza.
Straordinaria figura di cristiano, missionario, pastore e testimone della fede, San Castrese ha segnato profondamente la nostra storia: seminando la Buona Notizia, ha riunito da più di un millennio la nostra comunità maranese. Ha creato così un’identità ecclesiale e sociale, che, oltre i riti religiosi, è un Bene Comune, una vita buona insieme, impregnata dei valori del Vangelo, in particolare della Misericordia che ne è il cuore.
Lo sviluppo recente della Città ma soprattutto l’evoluzione culturale e religiosa di tutta la società italiana, hanno arricchito l’identità maranese ma l’hanno anche impoverita per altri versi. Che ne è oggi dell’Amore per il Bene Comune e della Misericordia a Marano? A qualcuno sembra che scarseggino…
Però anche chi fa scelte lontane dallo spirito di solidarietà, non vive da solo: questo è un fatto. Anzi, viviamo tutti in modo interdipendente. Nessuno può pensare che le proprie scelte negative, seppur piccole, non incidano sul malessere generale della nostra Città e sulla vita dei singoli cittadini. Al contrario ogni scelta altruista e indovinata ha un’influenza positiva.
Bisogna quindi scegliere. Si sceglie in funzione della coscienza e dei valori radicati nella propria personalità, che vengano dalla fede, dall’educazione ricevuta, dall’esperienza. Ma non conviene anche investire in scelte altruiste e intelligenti per interesse? Non sarò forse più
felice se la bellezza dell’ambiente cittadino e della terra che lo circonda e nei quali vivo ogni giorno sono preservati e l’inquinamento viene debellato, in modo da sentirmi libero dal pericolo di malattie come il tumore, per me e la mia famiglia? Non sarò forse più felice se le
regole semplici di convivenza e di rispetto reciproco vengono osservate? Ad esempio rispettare il codice stradale non crea forse maggiore sicurezza, meno stress, e tempi di percorso più veloci per tutti? Non sarò più felice se le persone che incontro e con le quali tratto sono persone oneste e affidabili?
La risposta sembra evidente se tutti siamo onesti e affidabili, tutti rispettiamo il prossimo, tutti osserviamo il codice stradale, tutti siamo uniti per non inquinare e avere stili di vita non nocivi per gli altri, tutti evitiamo di piegarci alla logica della corruzione, se siamo attenti appunto al Bene Comune. Purtroppo, crediamo che questo sia impossibile e che quindi non convenga sacrificarsi per la collettività: chi lo vuol fare è un eroe da ammirare, ma non avrà nessun tornaconto personale. E invece no! Oltre alla ricompensa promessa dalla fede, alla gratificazione della buona coscienza, basta che un numero sufficiente di persone si curi del Bene Comune perché la vita di tutti migliori sensibilmente. Quindi mi conviene impegnarmi per il Bene Comune – certo, bisogna avere il coraggio di cominciare! – e il Bene diventa contagioso, diventa consuetudine, tradizione. L’amore per il Bene e i beni che sono comuni a tutti, è la base della Misericordia, diventa protezione per tutti, soprattutto i più deboli. Misericordia non è buonismo che genera confusione ma amore concreto che realizza la pienezza della giustizia. È Dio che si dona totalmente, gratuitamente, senza mai rinfacciare nulla. Un Padre sempre pronto a riaccoglie i suoi figli per costruire la comunione e la giustizia nella benevolenza. Questa è l’identità che san Castrese voleva e vuole tuttora infondere in tutti noi.
I sacerdoti di Marano di Napoli
Ultimo aggiornamento
9 Luglio 2023, 23:13